L’esigenza di incrementare la produzione di energia rinnovabile, per il soddisfacimento di bisogni energetici, sta diffondendo nuove tipologie di sistemi fotovoltaici, i “Building Integrated Photovoltaics”.
I BIPV non sono altro che impianti fotovoltaici integrati negli edifici come elementi architettonici, costruttivi e funzionali dello stesso.
A partire dal 2020, come previsto dalla direttiva europea 2010/31/EU, tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere NZEBs (Nearly-Zero Energy Buildings), ovvero a bilancio energetico (quasi) nullo.
I componenti edilizi che possono costituire BIPV sono:
- parti dell’involucro dell’edificio (copertura, rivestimento facciate/vetrate);
- dispositivi di schermatura solare, visiva e auditiva;
- elementi architettonici accessori (parapetti, pensiline..).
Ai sistemi fotovoltaici BIPV è dunque demandata multifunzionalità ed esteticità, sempre nel rispetto dei criteri di efficienza energetica, tipici anche degli impianti fotovoltaici tradizionali.
Le funzioni edilizie richieste sono:
- protezione dagli agenti atmosferici;
- resistenza meccanica ed integrità strutturale;
- ombreggiamento;
mentre a livello estetico:
- posizionamento e dimensioni dei moduli, che devono essere coerenti con quelle dell’edificio;
- materiale, colori e texture dei moduli devono essere in armonia con il resto della struttura;
Esclusi da tale definizione sono gli impianti “fissati” o “appoggiati” su coperture o altre parti dell’edificio, che non hanno altre funzioni oltre alla mera produzione di energia elettrica.
Si tratta di un sistema modulare, molto semplice da montare. Attualmente il mercato dei BIPV offre diverse soluzioni, anche esteticamente molto gradevoli.
Essendo parte del sistema architettonico e del generatore di energia, gli elementi fotovoltaici dei BIPV permettono di ridurre i costi di investimento iniziali, in quanto materiali e manodopera impiegati sono minori rispetto alla tradizionale installazione di un impianto fotovoltaico.