Secondo le analisi appena pubblicate dall’EIC (European Innovation Council), tutte le bozze dei Piani Nazionali Integrati per l’Energia e il Clima (PNIEC) inviati dai Paesi dell’Unione sarebbero totalmente disallineati rispetto all’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050.
I PNIEC sono stati valutati in base a tre criteri:
- adeguatezza degli obiettivi;
- dettaglio delle misure descritte per il raggiungimento della de-carbonizzazione;
- qualità e trasparenza del processo di definizione del piano.
Di seguito una tabella che riassume i risultati.
L’Italia è nella parte finale della classifica, con 26,9% dei punti totali; nel piano, le misure e le politiche volte a ridurre le emissioni di CO2 nei settori come edilizia e trasporti, sono scarsamente dettagliate e le energie rinnovabili non sono adeguatamente promosse. La Germania è terzultima, posizione dovuta a un mix energetico ancora troppo dipendente dal carbone; nelle ultime settimane la cancelliera Merkel ha proposto l’introduzione della carbon tax (tassazione sulle emissioni di CO2).
Sul podio troviamo: Spagna, Francia, Grecia.
La media dei punteggi è di 28,9/100, ciò evidenzia che i traguardi su fonti rinnovabili, efficienza energetica e riduzione delle emissioni inquinanti sono ancora molto lontani.
Per sperare di perseguire gli obiettivi prefissati negli accordi di Parigi è necessario accelerare la de-carbonizzazione e promuovere maggiormente le fonti rinnovabili.